Conte di Savoia. Settimo figlio di Tommaso I, fu avviato dalla famiglia alla
carriera ecclesiastica che, tuttavia, egli abbandonò alla morte del
padre. Sposatosi con la figlia di suo fratello Aimone, insieme a questi
lottò contro il nuovo conte Amedeo IV per il possesso della Val d'Aosta.
Con il trattato di Chillon (1234) ottenne alcuni castelli (Lompnes,
Saint-Raimbert). In seguito
P. viaggiò per l'Europa, soggiornando
soprattutto in Inghilterra presso il nipote Enrico III, per il quale svolse
numerosi incarichi anche diplomatici e che gli elargì il titolo di conte
di Richmond. La morte del fratello e suocero Aimone gli era valsa il possesso di
terre nel Vaud e nel Vallese, che egli peraltro cercò di estendere a
spese del vescovo di Losanna. Dal fratello Tommaso, tutore di Bonifacio, erede
di Amedeo IV, ottenne tutti i domini sabaudi nello Sciablese e nel Vallese,
finché divenne lui stesso tutore di Bonifacio (1255) e, alla sua morte
(1263), fu proclamato conte di Savoia. Resse la contea con fermezza
(difendendone i confini dagli attacchi di Rodolfo d'Asburgo) e realizzò
importanti riforme amministrative e giudiziarie, quali l'istituzione delle
unità territoriali dei "baliaggi". A lui si deve anche la scelta dello
stemma dinastico (croce bianca di san Giovanni in campo rosso), che fu poi
quello del Piemonte. Per la determinazione ad espandere i suoi possedimenti e
per la capacità dimostrata nel Governo e nelle innovazioni
amministrative, ebbe il soprannome di "piccolo Carlo Magno". Non avendo lasciato
figli maschi, gli successe il fratello Filippo (Susa 1203 circa - Pierre
Châtel, Grenoble 1268).